Google e Apple: accordo sulla ricerca online

Google e Apple: accordo sulla ricerca online

Quanto paga Google per essere il motore di ricerca predefinito sui prodotti Apple?

Le quattro grandi aziende del mondo digitale (Google, Amazon, Apple e Facebook) nonostante, per certi versi, possono essere considerate concorrenti, in realtà, spesso, collaborano tra loro per rafforzare la propria presenza online.

Come spiegato molto bene da Scott Galloway, autore del libro ‘The Four – i Padroni’, le ‘quattro sorelle’ del mondo digitale, ognuna a suo modo, si dividono la scena mondiale in qualità di miglior motore di ricerca (Google), miglior negozio online (Amazon), miglior produttore di smartphone, tablet e computer (Apple) e miglior azienda di social network (Facebook, proprietaria anche di Instagram e WhatsApp).

‘I padroni’ del mondo digitale non disdegnano di ‘frequentare’ anche ambienti non esattamente ‘legati’ alla loro attività di base: Google produce anche smartphone, Apple produce contenuti multimediali (serie tv, ad esempio…), Amazon estende la sua attività anche alla produzione di serie tv (Prime Video) e audiolibri (Audible).

Spesso accade, come nel caso di Apple e Google, che le sorelle si trasformino in ‘clienti’ l’una dell’altra: secondo quanto pubblicato da Reuters, Google avrebbe pagato ad Apple un miliardo e mezzo di dollari (!) per essere il motore di ricerca di default sui dispositivi della casa di Cupertino nel Regno Unito per il 2019.

La questione non è passata inosservata: l’autorità britannica che vigila sulle concorrenze ed i mercati, a proposito, ha affermato che questi accordi creano una ‘barriera’ ai concorrenti di Google che si propongono come alternativa al motore di ricerca più usato al mondo.

La sola Apple, ogni anno, genera circa nove miliardi di dollari soltanto da accordi di licenza a livello mondiale, e circa l’80% di questa enorme cifra viene da Google.

Questa è solo una goccia nel mare: le ‘quattro sorelle’ generano fatturati enormi con le ‘abitudini’ indotte nei consumatori, i quali ‘rispondono’ pagando piccole cifre in abbonamenti per la fruizione di contenuti direttamente dai loro smartphone Apple (iPhone) o Android (licenza Google).

Tutti noi contribuiamo ad alimentare i fatturati delle ‘quattro sorelle’, perchè poi ci scandalizziamo quando leggiamo che queste generano fatturati enormi?

 

Ad maiora!

 

 

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