Il potere delle grandi aziende digitali: Amazon, Google e Facebook

Il potere delle grandi aziende digitali: Amazon, Google e Facebook

Quando iniziamo a cercare informazioni online riguardo un prodotto, attiviamo, inconsapevolmente, le intelligenze artificiali e gli algoritmi dei grandi ‘buyer’ digitali. Si scatena una vera e propria gara tra le grandi aziende che, online, cercano di attirare la nostra attenzione sulle proprie piattaforme e sui propri inserzionisti.

Ma come ci comportiamo noi utenti quando cerchiamo qualcosa sul web?

Dipende da cosa cerchiamo. Ad esempio, se si è alla ricerca di un prodotto specifico di cui già conosciamo marca e modello, il 47% degli utenti si rivolge direttamente al marketplace di Amazon ed il 24% sul motore di ricerca di Google, se invece cerchiamo prodotti generici oppure non siamo ancora entrati in ‘modalità acquisto’, cerchiamo informazioni su Google nel 52% dei casi e su Amazon per il 37%.

Quindi le ‘intenzioni di ricerca’ possono variare di molto asseconda del ‘perché’ stiamo cercando un prodotto: se siamo già decisi ad acquistarlo, ci rivolgiamo direttamente ad Amazon, se ancora non siamo pronti all’acquisto ma vogliamo confrontare i prezzi tra vari store oppure vogliamo ricevere informazioni ci rivolgiamo a Google.

Su Facebook, invece, non andiamo con l’intenzione di acquisto ‘già pronta’ (chi va su Facebook per vedere le inserzioni pubblicitarie?), ma, scorrendo i vari post, potremmo incontrare un annuncio che attira la nostra attenzione: possiamo dire che gli acquisti su Facebook sono generalmente più ‘casuali’ rispetto a quelli generati da Google ed Amazon (per questo, probabilmente, le inserzioni pubblicitarie hanno un costo minore rispetto a quelle dell’ecosistema di Google).

Tecnicamente, le piattaforme di Google e di Amazon sono nate per svolgere compiti molto diversi: Google, semplificando di molto, è un motore di ricerca che vende spazi pubblicitari, mentre Amazon è un marketplace in cui è possibile acquistare (quasi) qualsiasi prodotto.

Ma quanto sono importanti, per noi consumatori, queste piattaforme?

Amazon, Google e Facebook (che comprende anche Instagram e WhatsApp) rappresentano una enorme fetta di tutto il web che conosciamo e che utilizziamo quotidianamente, quello che facciamo sul web escludendo queste grandi aziende, sono solo briciole.

Qualche numero su Amazon, Google e Facebook:

  • Nel secondo trimestre 2020 (aprile, maggio e giugno) i ricavi di Amazon hanno raggiunto l’astronomica cifra di quasi 90 miliardi di dollari, circa il 40% in più dello stesso periodo del 2019;
  • Nello stesso periodo del 2020, i ricavi di Google sono stati circa 38 miliardi di dollari, diminuiti del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019 (per la prima volta nella sua storia, Google ha registrato un calo dei ricavi);
  • Gli utili di Facebook nel secondo trimestre del 2020 sono stati circa 5 miliardi di dollari, contro i quattro dello stesso trimestre del 2019.

 

Nota: leggendo questi numeri è facile cadere in errore paragonando i 90 miliardi di dollari di Amazon ai ‘pochi’ 38 di Google o, addirittura, ai ‘pochissimi’ 5 di Facebook. La differenza sostanziale sta nel fatto che Amazon vende prodotti fisici, quindi nei 90 miliardi di dollari andrebbero decurtati i costi che l’azienda affronta per acquistare i prodotti che poi rivende. Al contrario, i ricavi di Google e di Facebook sono paragonabili, in quando entrambe le aziende ‘vivono’ di annunci pubblicitari.

 

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