Libro consigliato: ‘Small Data’ di Martin Lindstrom

L’analisi dei dati raccolti dalle grandi aziende online suscita grande attenzione in chi, questi dati, li vuole utilizzare… ma le vere intenzioni degli utenti del web, secondo l’autore, sono celate dietro gli small data.

Dall’introduzione del libro: ‘Il un mondo che si concentra sui big data, ciò che distingue il mio lavoro sono le osservazioni compiute di persona e l’attenzione rivolta agli small data. Quasi tutti esprimiamo un giudizio su qualsiasi cosa in pochi secondi, pochi minuti al massimo. Siamo diventati cercatori impulsivi e risponditori istantanei. Man mano che prodotti e servizi migrano online, e la tecnologia ci aiuta a comprendere in tempo reale i dettagli del comportamento umano, molte persone si sono convinte che le osservazioni sul campo e le interazioni umane siano ormai sorpassate e irrilevanti. Non potrei essere meno d’accordo. Una persona che lavora per Google mi ha confessato che benchè quasi tre miliardi di persone siano online e il 70% di chi compra online visiti Facebook tutti i giorni, e nonostante le trecento ore di video caricate ogni minuto su YouTube (che è di proprietà di Google), ed il fatto che il 90% dei dati presenti nel mondo sia stato generato negli ultimi due anni, alla fin fine Google dispone di informazioni limitate sul conto dei consumatori. Si, i motori di ricerca possono mettere in luce correlazioni insolite (ma non rapporti causa-effetto). Con un’accuratezza del 70%, mi dice la mia fonte, il software può indovinare quali emozioni prova una persona sulla base del modo in cui digita e del numero di errori di battitura che commette. […] Eppure, nonostante tutte queste statistiche, Google ha capito di non sapere quasi nulla su noi umani e su cosa ci motiva…’. 

Libro davvero interessante e ricco di spunti per i professionisti del web.

Ad maiora!

 

 

 

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